Storie di stile che hanno fatto la storia e continuano a ispirare
Gli occhiali da sole rappresentano molto più di un semplice accessorio di protezione solare. Nel corso dei decenni, sono diventati vere e proprie icone di stile, simboli di status e testimoni silenziosi delle tendenze che hanno attraversato le epoche. Alcuni modelli, in particolare, hanno saputo trascendere il loro scopo originario per diventare oggetti di culto, rappresentando lo spirito di un’epoca o l’essenza di un personaggio. Scopriamo insieme i modelli che hanno scritto pagine indelebili nella storia della moda e continuano a influenzare le tendenze contemporanee.
I Ray-Ban Aviator e l’eredità militare diventata glamour
Quando il generale Douglas MacArthur sbarcò nelle Filippine durante la Seconda Guerra Mondiale, non immaginava certamente che i suoi occhiali da sole sarebbero diventati un simbolo di stile senza tempo. Gli Aviator, creati nel 1937 dalla Bausch & Lomb (oggi Ray-Ban), nacquero per rispondere alle esigenze dei piloti dell’aviazione americana, che necessitavano di protezione contro i raggi solari ad alta quota.
La loro silhouette distintiva, caratterizzata dalle lenti a goccia e dal ponte doppio, conquistò rapidamente il pubblico civile nel dopoguerra. Il vero punto di svolta arrivò però negli anni ’60, quando personalità come Paul McCartney e Gloria Steinem li adottarono come parte del loro look caratteristico. La consacrazione definitiva giunse nel 1986 con “Top Gun“, dove Tom Cruise nei panni del pilota Maverick li rese un must-have per generazioni di appassionati.

Ciò che rende gli Aviator un’icona senza tempo è la loro capacità di adattarsi e reinterpretarsi. Dalle versioni classiche con montatura in metallo dorato e lenti verdi, alle interpretazioni contemporanee con materiali innovativi e colorazioni audaci, gli Aviator hanno saputo evolversi mantenendo intatto il proprio DNA.
Wayfarer, la rivoluzione plastica che conquistò Hollywood
Se gli Aviator rappresentavano l’eleganza aerea, i Wayfarer incarnarono la rivoluzione stilistica degli anni ’50. Lanciati nel 1952 ancora una volta da Ray-Ban, questi occhiali introdussero un concetto rivoluzionario nel design dell’eyewear, abbandonando il metallo per abbracciare la plastica acetata.
La loro forma trapezoidale decisa, con le caratteristiche stanghette spesse, rappresentò un taglio netto con il passato. I Wayfarer divennero il simbolo di una nuova generazione, quella del rock’n’roll nascente e della gioventù ribelle incarnata da James Dean.
Il loro momento di gloria arrivò negli anni ’80, quando film come “Blues Brothers” e “Risky Business” li trasformarono in oggetti di culto. La celebre scena di Tom Cruise che balla in camicia e calzini indossando un paio di Wayfarer neri è entrata nell’immaginario collettivo, catapultando le vendite del modello a livelli straordinari.
Dopo un periodo di declino negli anni ’90, i Wayfarer hanno vissuto una straordinaria rinascita nei primi anni 2000, dimostrando come un design veramente iconico possa trascendere le mode passeggere e reinventarsi per nuove generazioni di appassionati.
Gli occhiali cat-eye e la femminilità assertiva
Nessun altro modello di occhiali incarna la femminilità degli anni ’50 e ’60 come i cat-eye. Con la loro caratteristica forma allungata verso l’alto agli angoli esterni, questi occhiali rivoluzionarono l’approccio femminile agli accessori moda.
Creati negli anni ’30 da Altina Schinasi, che si ispirò alle maschere veneziane, i cat-eye raggiunsero l’apice della popolarità quando icone come Marilyn Monroe e Audrey Hepburn li adottarono come parte integrante del loro stile. In particolare, l’immagine di Audrey in “Colazione da Tiffany” con i suoi Oliver Goldsmith Manhattan ha contribuito a elevare questi occhiali a simbolo di eleganza sofisticata.
Ciò che rende straordinari i cat-eye è la loro capacità di combinare audacia e raffinatezza. Le montature esagerate, spesso impreziosite da strass o dettagli metallici, comunicavano un messaggio chiaro di femminilità assertiva, in un’epoca in cui le donne stavano ridefinendo il proprio ruolo nella società.

Oggi, designer come Gucci e Saint Laurent continuano a reinterpretare questo classico, proponendo versioni che fondono l’estetica vintage con sensibilità contemporanee, dimostrando la perenne rilevanza di questa silhouette iconica.
Le lenti rotonde di John Lennon e la controcultura
Pochi oggetti hanno saputo incarnare lo spirito della controcultura anni ’60 come gli occhiali vintage rotondi resi celebri da John Lennon. Questi modelli, ispirati agli occhiali telaio di metallo in uso nel XIX secolo, divennero il simbolo di una generazione che cercava di vedere il mondo attraverso una prospettiva completamente nuova. Lennon adottò questo stile verso la fine degli anni ’60, in coincidenza con il suo crescente impegno pacifista e la sua esplorazione spirituale.
Gli occhiali rotondi, con il loro richiamo ai valori intellettuali e ai pensatori del passato, rappresentavano perfettamente la ricerca di una visione alternativa della società.
Ciò che rende straordinari questi occhiali da sole è la loro semplicità. A differenza di design più elaborati, la loro forza risiede nell’essenzialità delle linee e nella purezza geometrica. Questo ha permesso loro di attraversare i decenni mantenendo un’aura di autenticità intellettuale che continua ad attrarre artisti, pensatori e creativi.
Negli ultimi anni, marchi come Moscot e Oliver Peoples hanno riportato in auge questa silhouette, spesso combinando il design classico con elementi contemporanei, dimostrando come l’eredità visiva degli anni ’60 continui a risuonare nella cultura contemporanea.
Gli oversize anni ’70 e il glamour hollywoodiano
Se c’è un decennio che ha saputo portare gli occhiali da sole oltre ogni limite dimensionale, sono stati gli anni ’70. Le montature oversize, caratterizzate da lenti enormi e forme audaci, divennero il simbolo di un’epoca di eccessi e sperimentazione stilistica.
Jackie Kennedy Onassis fu probabilmente la figura che più di ogni altra contribuì a rendere popolari questi occhiali, trasformandoli in un simbolo di eleganza misteriosa. I suoi occhiali oversized, spesso firmati Nina Ricci o François Pinton, divennero parte integrante della sua immagine pubblica, offrendo protezione dai paparazzi e al contempo creando un’aura di fascino inaccessibile.

Designer come Emilio Pucci e Pierre Cardin spinsero questo concetto ancora oltre, creando montature dalle forme geometriche ardite e utilizzando colori vivaci che riflettevano l’ottimismo dell’epoca. Questi occhiali non erano solo accessori, ma vere e proprie dichiarazioni di intenti estetici.
L’eredità degli occhiali oversize è ancora evidente nelle collezioni contemporanee di case di moda come Celine e Bottega Veneta, che continuano a esplorare il potenziale espressivo delle proporzioni esagerate, reinterpretando questo classico per il pubblico del XXI secolo.
Il futuro dell’iconico, tra tradizione e innovazione
Guardando al panorama contemporaneo, appare evidente come i grandi classici dell’eyewear continuino a esercitare un’influenza profonda.
Designer e marchi storici attingono costantemente agli archivi per reinterpretare silhouette iconiche, adattandole ai gusti e alle necessità contemporanee.
Al contempo, l’innovazione tecnologica sta aprendo nuove frontiere. Materiali ultraleggeri, lenti fotocromiche avanzate e persino tecnologie smart stanno ridefinendo cosa significa indossare occhiali da sole nel XXI secolo. Marchi come Gentle Monster e Fenty stanno sfidando le convenzioni estetiche tradizionali, creando nuovi paradigmi che potrebbero diventare le icone di domani.
Ciò che rimane costante è il potere degli occhiali da sole di definire e comunicare identità. Che si tratti di un paio di classici Wayfarer o dell’ultima creazione avant-garde, questo accessorio continua a rappresentare molto più di una semplice protezione solare.
È uno strumento di auto-espressione, un simbolo di appartenenza culturale e, nei casi più fortunati, un oggetto destinato a lasciare un’impronta nella storia del design.
Le icone del passato ci ricordano che un grande design trascende il tempo, parlando al presente senza rinnegare le proprie radici. Mentre nuovi modelli emergono e vecchi classici vengono riscoperti, una cosa è certa: la storia degli occhiali da sole iconici è lungi dall’essere conclusa, e il capitolo più entusiasmante potrebbe essere ancora da scrivere.